Tra gli stranieri aumenta il consumo smodato di bevande alcoliche
(Articolo di C.M. tratto dal sito http://www.larena.it/stories/2619_negrar/1178950_tra_gli_stranieri_aumenta_il_consumo_smodato_di_bevande_alcoliche/ del 21 maggio 2015)
Cresce il consumo smodato di bevande alcoliche tra gli stranieri, nel Veronese come su tutto il suolo nazionale. È il dato che emerge dall’osservatorio del servizio di Alcologia dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, che sul tema promuoverà domani nella sala convegni Perez a partire dalle 8.30, un incontro dal titolo «Immigrazione e stili di vita: culture, patologie e tutela». È organizzato dai medici Egle Ceschi e Micheal Srev Stenico del servizio di Alcologia compreso nell’Unità complessa di Gastroenterologia, diretta da Paolo Bocus, e dall’assistente sociale dell’ospedale, Francesca Martinelli. «La dipendenza da alcol nella popolazione straniera in Italia è un problema sempre più diffuso», fanno sapere dall’ospedale, «che poggia su una condizione già fragile per rilevanti costi sanitari e sociali».
Il servizio negrarese, in cinque anni, ha preso in carico 660 pazienti e di questi quasi il 9 per cento sono stranieri. Inoltre, nell’ambulatorio per il ritiro della patente, cui deve rivolgersi chi più di una volta è stato fermato perché alla guida con un tasso alcolemico superiore alla norma, sono state viste dal 2010 al 2014 228 persone, tra cui 16 stranieri (7 per cento). A bel leggere i dati, l’incidenza degli stranieri è contenuta e gli italiani paiono molto più nei guai. «Gli immigrati, però, molto spesso vivono una realtà di esclusione e pertanto l’inserimento nel sistema delle opportunità di cura è quasi impossibile, se non è supportato con specifici interventi», continuano dall’ospedale. «Se poi per un cittadino italiano è difficile ammettere la propria dipedenza e rivolgersi a una struttura sanitaria, lo è ancora più per uno straniero. Uno degli ostacoli è la lingua, ma anche il trovarsi in un contesto culturale e sociale differente da quello di origine».
Per questo il convegno si rivolge in particolare a mediatori culturali e operatori coinvolti nell’ambito della multiculturalità e di progetti riabilitativi per gli immigrati.
Dopo il saluto del presidente dell’ospedale, fratel Carlo Toninello, i lavori saranno aperti dal professor Umberto Curi, filosofo e professore emerito dell’Università di Padova, con una relazione su «La filosofia del piacere di bere».
Seguiranno gli interventi di Raffaele Ceravolo (Sert Ulss 20), Flaviana Conforto (coordinamento provinciale Acat-Associazione club alcologici territoriali), Maurizio Donati (Medicina delle dipendenze Ulss 20), Gabriella Franzon (Servizio stranieri Ulss 22), Nicoletta Regognati (coordinamento veneto per alcol e immigrazione) e Gianfranco Rigoli (Centro salute per immigrati-Cesaim).