DIPENDENZE: Circa mille valdostani ogni anno si rivolgono al Serd
(Articolo di p.g. tratto dal sito http://www.valledaostaglocal.it/2014/12/03/leggi-notizia/argomenti/attualita-2/articolo/dipendenze-circa-mille-valdostani-ogni-anno-si-rivolgono-al-serd.html del 03 dicembre 2014)
Riflessioni e proposte nel corso del dibattito ‘L’alternativa c’è’ , svoltosi alla Cittadella dei Giovani di Aosta e trasmesso in diretta streaming su Aostacronaca.it nell’ambito della settimana di sensibilizzazione sul tema delle dipendenze.
“Sono circa un migliano i valdostani che ogni anno si rivolgono al Servizio dipendenze-Serd della Usl per problematiche varie; solo il 50 per cento di questi, però, avvia un percorso di terapia e non sempre lo conclude”.
Lo ha detto Anita Prezzavento, medico specializzata nella cura delle tossicodipendenze, nel corso del dibattito dal tema ‘L’alternativa c’è – Saper Evadere Rinunciando alle Dipendenze’, condotto da Piero Minuzzo nell’ambito dei ‘Martedì in Cittadella’ e svoltosi martedì 11 novembre alla Cittadella dei Giovani di Aosta in occasione della settimana di sensibilizzazione sul tema delle dipendenze, organizzata da martedì a sabato 6 dicembre.
Nel corso del dibattito, trasmesso in diretta streaming tv sulla home page della nostra testata Aostacronaca.it, insieme a Prezzavento si sono confrontati Lindo Ferrari, psichiatra direttore del Serd; Sonia Cid y Bic, psicologa; Paola Vivoli, psicologa, esperta di gioco d’azzardo patologico; Cinzia Cestaro, psicologa e il collega Vincenzo Lamartora.
Dall’incontro è emerso con chiarezza che sono in aumento, in Valle d’Aosta, le dipendenze giovanili causate da disagio sociale, tra le quali spicca come novità negativa il gioco d’azzardo, “che non va visto come un ‘mostro’ tentacolare sempre negativo – ha spiegato Vivoli – ma che in persone vulnerabili può divenire in poco tempo una dipendenza e quindi un grave problema. I giocatori d’azzardo sono continuamente ‘tentati’ dalle tante pubblicità su ‘Gratta e vinci’, lotterie e casinò on line. Noi dobbiamo vigilare continuamente e proporre sempre nuove alternative; i pazienti dal canto loro devono accrescere forza di volontà e autostima”.
Tornando ai dati ‘di servizio’, Ferrari ha sottolineato che “non è possibile quantificare quanti dei circa 500 utenti annuali possano dichiararsi ‘guariti’ definitivamente dalle loro dipendenze, ma è certo che per ogni utente del Serd ci sono almeno altre cinque persone che soffrono varie problematiche, dalla tossicomania al gioco d’azzardo ma che non accettano il confronto e si tengono ben lontani dal Servizio. Contro la dipendenza ‘sommersa’ possiamo fare poco se non promuovere al meglio stili corretti e sani di vita, nonché le attività del Serd per aiutare chi è disposto a riconoscere il problema. In questo senso, iniziative di divulgazione e prevenzione come ‘L’alternativa c’è’ sono importanti per coinvolgere un numero maggiore di cittadini”.
Prezzavento ha anche posto l’accento “sulla necessità di rendere più ‘attraenti’ le molteplici attività del Serd e in questo senso dobbiamo essere capaci a comunicare positività e disponibilità”.
Vincenzo Lamartora ha parlato di “dipendenze giovanili causate soprattutto dall’eccessivo consumismo, da messaggi di una società capitalistica che travolge i sentimenti e offre solo svaghi futili e voluttuari, nonché una ricerca dello ‘sballo’ come strumento di accettazione sociale. Il nostro lavoro è quello di trasmettere ai giovani altre vibrazioni, alternative sane ed equilibrate ma non per questo meno piacevoli: sport, cultura, incontro con gli altri sono le armi per combattere le dipendenze giovanili”.
Per Cinzia Cestaro “la lotta al tabagismo in Valle d’Aosta non conosce soste. Quella del tabacco è una dipendenza tra le più diffuse e dannose ma è subdola perchè spesso passa molto tempo prima che il fumatore accetti la sua condizione di ‘dipendente’ che lo rende in qualche modo vulnerabile e bisognoso di terapie”.
Sonia Cid Y Bic ha spiegato che “l’alcolismo è da sempre una piaga sociale in Valle d’Aosta, dove la dipendenza dagli alcolici è stata analizzata, spiegata e combattuta da decenni in vari modi. Giovani e adulti sono spesso vittime degli stessi problemi di solitudine e isolamento, situazioni in cui l’alcool fa facile breccia. L’intervento sugli alcolisti è tra i più lunghi e difficili: offrire alternative spesso è difficile perchè a a parte bar e ristoranti la Valle d’Aosta offre poche altre attività di svago, soprattutto serale: potrebbero però essere gli stessi esercenti di locali a proporre alternative ‘analcoliche’ ai loro clienti , questa sarebbe un’iniziativa sicuramente vincente”.